Jinny Jack e la fuga della primavera

Jinny Jack e l’amica Birba erano in viaggio verso la Valle delle Terre Fiorite, in cerca di avventure.

Giunti però in vista della valle si resero conto che qualcosa non tornava.

Le Terre in genere ricoperte da tappeti di splendidi fiori, erano nascoste da una pesante coltre di neve.

“Qualcosssssa mi dice che abbiamo ssssbagliato sssssentiero.” Osservò Birba mentre entrarono in un paesello interamente ricoperto di neve.

I due si rifugiarono in un osteria, e trangugiarono un enorme bicchiere di thè bollente nel tentativo di riprendere una temperatura normale.

“Ma qui non dovrebbe essere sempre primavera?” Chiese Jinny all’oste.

“Si un tempo era cosi.” Confessò l’uomo con tono dimesso e continuando ad asciugare bicchieri raccontò loro tutto quello che era accaduto.

Tra un sorso di thè e l’altro, i nostri amici vennero a sapere che Fata Primavera non si era presentata nei tempi che le aspettavano, che era scappata a sud con Il Signore dell’estate e aveva lasciato tutto nelle mani del Divino Inverno, che da allora regnava incontrastato. Inverno aveva a sua volta cacciato il Principe Autunno e così su quelle terre, nevicava ormai da tanti anni.

“Che cosssa tremenda.” Osservò Birba stupefatta.

“La gente di queste terre pagherebbe oro, per rivedere la Primavera!” Confidò l’oste.

Jinny e Birba si lanciarono uno sguardo d’intesa.

“Tesssori, onore e gloria?” Sussurrò la biscia.

“Penso proprio di si!” Confidò Jinny eccitato, ed in breve con la benedizione della gente infreddolita, i due viaggiatori partirono alla ricerca della Primavera.

Cosa per niente facile.

Come si cerca la Primavera?

A Birba venne l’idea si seguire i pochi piccoli fiori che ogni tanto spuntavano in un sentiero che andava proprio verso sud.

Sul cammino però i nostri eroi vennero inseguiti dal Grande Orso, signore delle foreste, che voleva banchettare con loro.

“Non credo che c’insegua per invitarci a pranzo!” Urlò Jinny mentre scappava velocemente.

“Forssse è più giusto dire che ssssssaremmo noi il pranzo!” Ribattè ansimando Birba.

Scampato infine il pericolo, i due si ritrovarono a guadare il fiume Tumultuoso, confine delle Terre Fiorite. Ma proprio quando si trovarono al centro, la corrente li trascinò via, lanciandoli senza pietà lungo le Cascate Senza Fine.

Solo un miracolo li aiutò ad emergere da quel vortice di acque; ma non erano ancora al sicuro.

Erano entrati nella Terra dei Fantasmi.

Attraversare quella Terra fu un incubo senza fine di cui vi risparmio il racconto, e soltanto il passaggio offerto ( per pietà ) dalla Signora Aquila, permise loro, finalmente, di raggiungere Fata Primavera.

La giovinetta rigogliosa stava godendosi il sole insieme all’abbronzato Signore dell’Estate, lungo l’assolata Spiaggia Dorata, e non voleva minimamente saperne di tornare nelle Terre Fiorite.

“Ma si!”

“Ma no!”

“Ma si!”

“Ma no!”

Il battibecco tra Jinny e la Primavera durò per parecchio tempo, infine, visto che non c’era soluzione, Birba tirò fuori una letterina consegnatale da una bambina infreddolita nelle Terre ormai straboccanti di neve.

La lettera trasudava dolore e speranza. La bimba aveva sfogato su quel foglio tutta la sua tristezza nel sopportare l’abbandono della Fata, che lei considerava come una madre. Al contempo nutriva fortemente la speranza che un giorno, prima o poi, avesse potuto rivederla.

La Primavera lesse tutto senza neanche respirare, poi si sciolse in un mare di lacrime. Da queste, subito spuntarono e sbocciarono tanti fiori colorati.

Anche troppi!

La letterina aveva convinto la Fata a tornare a casa, e salutati e ringraziati i nostri due viaggiatori, sparì volando verso le Terre Fiorite. Con lei, l’abbronzato spasimante.

“Bene, anche questa è fatta!” Esclamò soddisfatto Jinny mentre salutava la coppia ormai lontana.

“Adesso non ci resta che tornare indietro e riscuotere il nostro premio.”

“Quessssto vuol dire rifare a ritrosssso tutta la sssstrada che abbiamo fatto? Compressssi i fantasssssmi, le Casssscate, e l’Orssso?” Chiese Birba preoccupata.

“Temo di si!” Riflettè Jinny resosi conto che magari avrebbe potuto chiedere un passaggio alla Fata!

“Vabbè… lassssciamo perdere. SSSSarà per la prossssima volta!” Concluse sconsolata la biscia.

E così anche quest’avventura finì senza tesori, senza gloria e senza onori, ma con i nostri eroi stesi al caldo sole della Spiaggia Dorata.

“In fondo stare su questa spiaggia non ha prezzo. Aaaaaa senti che caldo, che mare splendido!” Osservò Jinny chiudendo gli occhi.

Infine i due si addormentarono stremati e coccolati dal fruscio delle onde.

“La prosssima volta però organizziamoci meglio!” Sussurrò sorridendo la biscia.

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