Il gatto Micione e la ricerca della felicità

testo di Andrea Cenci

Andrea Cenci

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illustrazione di Liana Cagliarelli

C’era una volta un gatto di nome Micione, che viveva in un piccolo villaggio in collina. Micione viveva in una casa accogliente, aveva un morbido cuscino vicino al camino e un’amica umana, la dolce nonnina Rosa.

Eppure, Micione si sentiva inquieto. “Deve esserci di più nella vita,” pensava. “La vera felicità sarà là fuori, nel grande mondo!”

Così, un bel giorno, Micione decise di partire. Con un fagotto legato alla coda, si mise in viaggio per scoprire il segreto della felicità.

La prima tappa del suo viaggio fu una grande città. Micione ammirava i grattacieli scintillanti e le strade affollate.

Incontrò un gatto elegante di nome Gastone, che viveva in un attico lussuoso. “La felicità è nei tesori materiali!” gli disse Gastone, mostrandogli i suoi gioielli. Ma Micione, dopo aver passato la notte su un freddo balcone, capì che tutto quell’oro non lo faceva sentire felice.

Proseguendo il suo viaggio, Micione raggiunse una foresta rigogliosa. Lì incontrò una gatta selvaggia di nome Libera, che lo guidò in avventure mozzafiato tra alberi e ruscelli. “La felicità è nella libertà e nell’avventura!” esclamò Libera.

Ma, alla fine della giornata, quando la luna illuminò il cielo, Micione si sentì solo senza il calore di nonna Rosa.

Micione viaggiò ancora: un’isola tropicale, una fattoria tranquilla, un deserto dorato. Ogni luogo aveva qualcosa di speciale, e ogni amico che incontrava gli dava un’idea diversa di cosa fosse la felicità.

Ma c’era sempre qualcosa che gli mancava.

Un giorno, stanco e malinconico, Micione si fermò sotto un grande albero. “Forse la vera felicità non esiste,” sospirò. Ma proprio in quel momento, ricordò i giorni passati accanto al camino con Rosa, le carezze gentili e il profumo di zuppa calda.

Con il cuore colmo di nostalgia, Micione si rimise in cammino verso casa. Quando finalmente tornò, trovò nonna Rosa che lo aspettava sulla porta. “Ben tornato, Micione! Mi sei mancato tanto,” disse abbracciandolo.

Micione si accoccolò sul suo cuscino e si sentì invaso da un calore che non aveva mai provato in nessuno dei suoi viaggi.

Finalmente capì: la felicità non era nei luoghi lontani, né nei tesori o nelle avventure. La felicità era sempre stata lì, a casa, con chi gli voleva bene.

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