C’era una volta un tranquillo villaggio immerso tra colline verdi e boschi fitti.
Il luogo era delizioso e la gente viveva in pace.
Una notte però, Bicchierotto, un simpatico ometto che adorava il vino, vide un enorme fantasma nero con lunghe corna, che si aggirava per le vie del paese.
Inutile dire che fuggì via terrorizzato, urlando e sbattendo ogni tanto, nelle porte dei suoi compaesani.
Naturalmente nessuno credette alla sua visione, ma quando nelle notti successive, anche altre persone videro la grande ombra nera, si sparse il panico.
La paura iniziò a serpeggiare fra la gente, ogni sera le finestre venivano chiuse ermeticamente, e i bambini fatti nascondere sotto le coperte.
Le storie si moltiplicarono: c’era chi giurava di aver sentito versi sinistri e chi affermava che il mostro avesse occhi che brillavano come lanterne.
Nessuno osò uscire per verificare la verità.
Un giorno il giovane Leo, ragazzino curioso e coraggioso, decise di indagare.
“Non possiamo vivere così nella paura!” dichiarò, e armato di una lanterna e di un bastone, uscì di notte, deciso a smascherare il mostro misterioso.
Quando l’ombra apparve, sembrò davvero imponente: due corna appuntite svettavano nella notte, seguite da una figura gigantesca e minacciosa.
Leo esitò un pochettino, poi vinto il terrore iniziale, si avvicinò piano, trattenendo il respiro. Quando accese la lanterna però, la verità lo lasciò a bocca aperta.
Il famigerato mostro non era altro che un piccolo gattino grigio, che ogni notte si arrampicava e si muoveva, su un vecchio tronco spezzato. Le sue orecchie appuntite e l’ombra proiettata dal ramo sopra di lui creavano l’illusione delle corna, mentre il suo corpo allungato diventava la terrificante figura del mostro.
Il gattino, visibilmente soddisfatto di tutta l’attenzione, miagolò dolcemente e si strofinò contro la gamba di Leo. Il ragazzo, portando con sé il piccolo felino, raccontò a tutti la verità. Gli abitanti, sollevati e divertiti, adottarono il gattino e lo chiamarono Mostro Gattoso, in merito a tutto il panico che aveva scatenato.
La gente del paese accolse “Mostro Gattoso” come una mascotte, e l’onorò con una festa sotto le stelle.
E così il micetto diventò il gattino più coccolato e amato del villaggio, Leo si prese cura di lui e vissero insieme per tanto, tantissimo tempo.
