Il fornaio pasticcione

In un piccolo villaggio incantato, viveva un fornaio di nome Pasticcio.

Era in verità un fornaio molto particolare, famoso per i suoi disastri, perché ogni volta che aveva provato a preparare qualcosa, non ne era mai uscito niente di buono. Nessuno entrava mai nel suo forno per comprare i prodotti, ma nonostante tutto, lui continuava ad impastare con molta passione.

Un giorno decise di creare un lievito speciale, e dopo aver miscelato insieme alcune sostanze, le unì ad acqua e farina per un nuovo impasto per il pane.

Non sapremo mai cosa mise insieme, ma quando l’impasto fu pronto per la lievitazione, accadde qualcosa d’imprevedibile.

L’impasto cominciò a crescere, crescere e crescere. Oltre ogni aspettativa, continuò a crescere fino ad uscire dal vassoio e ricoprire il pavimento.

E prima che Pasticcio potesse fare qualcosa, aveva già riempito tutta la cucina e iniziava a straripare dalle finestre e dalle porte.

“Aiuto, fate qualcosa!” gridò ai passanti mentre veniva spiaccicato alla finestra, ma gli abitanti del villaggio abituati alle sue “stravaganze” risero a crepapelle senza però alzare un dito.

Il destino però quel giorno, aveva in serbo qualcosa di brutto anche per chi aveva voglia di ridere.

Poco sopra, a nord, un grosso albero era caduto deviando il corso del fiume, e l’acqua si era riversata nella diga costruita per l’approvvigionamento delle acque. Le grossa mura di contenimento stavano per cedere, l’intera vallata, villaggio compreso, sarebbe stata inondata dalle acque.

Grosso guaio.

Alla notizia, il terrore serpeggiò tra gli abitanti, e con tanta confusione, ci fu un fuggi fuggi generale.

Anche Pasticcio dopo essere riuscito ad uscire dal suo piccolo forno, si rese conto del pericolo, ma invece di fuggire come tutti gli altri, si fermò a riflettere.

Guardò l’impasto che ormai aveva strabordato anche dal piccolo negozio, ed ebbe un’idea!

Prese un grosso carro e con tanta fatica caricò l’impasto che ancora continuava a lievitare. Con l’aiuto di alcuni grossi animali da tiro, spinse il carro traboccante fino al confine del villaggio, cercando di arrivare fino ai margini di un piccolo bosco, Gli alberi sarebbero stati utili al suo progetto, ma la salita lo stava stremando. A poco a poco però si unirono a lui tutti gli altri abitanti, che compreso il suo tentativo, erano tornati indietro per aiutarlo.

Insieme piazzarono l’impasto lievitante lungo tutto il margine del bosco poi si arrampicarono sopra le grosse piante, sperando il meglio.

L’impasto intanto per grazia sua continuò a crescere, a crescere fino ad assumere l’aspetto di un enorme serpente.

La diga infine, non potendo più contenere l’acqua che riceveva, si aprì riversando prepotentemente tutto il suo contenuto.

Gli abitanti del villaggio rimpiccati qua e là sopra gli alberi, non fiatarono.

Il momento era topico.

L’acqua piombò come un missile addosso al grosso impasto che si piegò sotto il peso della massa liquida.

“Coraggio ce la puoi fare.” bisbigliò Pasticcio. ” Ti ho impastato con la farina migliore, non puoi cedere.” incalzò rivolto all’impasto.

Il grosso serpente di lievito e farina intanto si era steso allo stremo, stirato dal peso dell’enorme massa d’acqua.

Tira, tira.

Tutti erano con fiato sospeso.

Tira, tira … poi poff!!!!

Il grosso impasto respinse la massa d’acqua come un elastico e la deviò per altra strada.

Il villaggio era salvo!

Gioia e tripudio accompagnò la gente del villaggio per diversi giorni.

Pasticcio venne onorificato come eroe di tutta la vallata e decorato con la medaglia del coraggio.

Tutto finì bene.

Da quel giorno nessuno rise più delle sue stranezze culinarie, anche ne nessuno si azzardò mai a comprare i suoi prodotti.

Morale della storia: Anche i più grandi errori possono trasformarsi in straordinarie opportunità, se affrontati con creatività e collaborazione. 🍞

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