C’era una volta, in un regno lontano lontano, un re di nome Panzone. Era un uomo molto goloso che amava mangiare, e in particolare adorava le zuppe più di qualsiasi altro cibo.
E ogni giorno il cuoco di corte ne preparava una, per soddisfare il suo palato.
Un giorno però, annoiato dai soliti sapori, il re chiese una zuppa speciale.
Il cuoco, diligente come sempre, raccolse le prelibatezze dell’orto e chiese aiuto al mago di corte, per aggiungere al piatto qualche essenza che ne rendesse il gusto straordinario.
La zuppa fu servita, ma quando il re fece per assaggiarla, accadde una cosa incredibile: la zuppa iniziò a muoversi!
“Non voglio essere mangiata!” esclamò, spaventando tutti i presenti.
Panzone stupito provò di nuovo, ma la zuppa per tutta risposta schizzò via con tutto il piatto.
“Che stregoneria è mai questa!” esclamò il re spaventato, e allibito per la rivolta della minestra, ordinò alle guardie di catturarla.
Nella stanza si creò una gran confusione, il piatto con la zuppa saltava da ogni parte, le guardie cercavano di prenderla inciampando in ogni dove, e i commensali urlavano spaventati.
Infine salta di qua, salta di là, la zuppa rimbalzò su una finestra aperta, e sparì tra le piante del giardino.
Re Panzone non poteva sopportare che un piatto di zuppa potesse ribellarsi alla sua autorità e ordinò a tutta la guardia reale di cercare la fuggitiva in ogni angolo del reame.
Inutile dire che la ricerca fu alquanto complicata.
Vennero ispezionate tutte le case, le dispense, le stalle degli animali e persino i nidi degli uccelli.
Infine la zuppa venne individuata, e il re in persona, si mosse per andare a catturarla.
In breve una povera casetta ai confini del reame, venne circondata da tutta la guardia reale armata fino ai denti.
Quando la porta si aprì, al cospetto del re comparve una povera donna, magra e malvestita e un piccolo bambino che mangiava con tanto gusto la zuppa ricercata. La casa era spoglia e fredda, e il re osservando la scena ebbe una stretta al cuore.
“E’ accaduto un miracolo.” spiegò la donna intimorita da tanta presenza. “Sono diversi giorni che non ho nulla da far mangiare al mio bambino, ma oggi ho trovato sul tavolino un bel piatto di zuppa calda.”
Poi la donna continuò.
“Forse devo ringraziare il mio re per questo favore.” e s’inginocchiò davanti a Panzone e tutta l’armata.
Tutti scoppiarono in lacrime, e il re imparò una grande lezione.
“Ho messo per sbaglio la polvere della giustizia, la minestra ha ritenuto più giusto farsi mangiare da chi ne aveva più bisogno.” confessò il mago al re una volta tornato al castello.
“Quando il cuoco ha chiesto un po’ dei miei aromi, ho confuso le ampolle. Erano così vicine.” continuò temendo il peggio.
“Verrò punito per questo?” Chiese infine il mago con un filo di voce.
“Niente affatto!” tuonò Panzone, “Anzi, tirate fuori quell’ampolla mio caro amico,” continuò,
“Perché dovrete usarla ancora!”
E da quel giorno, al cuoco di corte fu ordinato di preparare sempre una grossa quantità di zuppa speciale e di mettere il pentolone fuori dalla finestra.
La zuppa magicamente si distribuiva da sola, dividendosi equamente nei piatti dei poveri del reame, che da quel momento, tutti ebbero sempre da mangiare.
E si bambini per il re fu una bella lezione, per merito della zuppa imparò a condividere, prendendosi cura di chi aveva più bisogno.
E anche voi piccoli amici, non discriminate mai chi non possiede le vostre stesse cose. Imparate a condividere con gli altri, e vedrete che dai vostri gesti, nasceranno meravigliose amicizie.