C’era una volta, in un luogo lontano lontano, un orco di nome Ugo.
Egli era grande e forte e amava esplorare i luoghi più remoti del regno, e per questo, camminava giorno e notte.
I suoi piedi avevano pestato ogni tipo di terreno, arido, roccioso, erboso, bagnato e completamente ghiacciato; e dopo anni di camminate senza mai pulirli, erano diventati puzzolenti e sporchi.
A lui però non interessava.
Non aveva mai preso neanche in considerazione l’idea di lavarli, a che pro? Tanto poi si sarebbero subito risporcati. Ugo così continuava il suo cammino felice.
Ma i suoi piedi erano di tutt’altro avviso.
Un giorno, mentre stava attraversando una vallata, i piedi cominciarono a lamentarsi.
“Non ne possiamo più. Siamo troppo sporchi e puzzolenti. Non cammineremo un altro passo finché non ci laverai!”
L’orco sorpreso, fu costretto a fermarsi.
Non aveva mai sentito i suoi piedi parlare prima. Provò a muoverli, ma si rifiutarono categoricamente.
“Ma come faccio a camminare senza di voi?” chiese disperato, mentre con insistenza cercò di fare qualche passo.
Ogni tentativo risultò inutile. Provò a saltellare, niente.
A camminare all’indietro, a trascinarsi carponi.
Tutto inutile.
I piedi si rifiutarono di collaborare.
L’orco chiese aiuto urlando ai quattro venti, e i suoi lamenti giunsero all’orecchio di tutte le creature del regno. Oltre ai lamenti si sparse anche il cattivo odore che arrivò alle narici della Fata Saponetta.
Era lei una creatura brillante e scintillante, che accorreva ovunque ci fosse bisogno di lavature e detersioni. Con un sorriso gentile e una nuvola di bolle intorno a sé, arrivò dall’orco.
“Caro Ugo, sono qui per aiutarti. I tuoi piedi hanno bisogno di una bella lavata, e io so esattamente cosa fare.”
Prima che l’orco potesse ribattere qualcosa, La Fata agitò la sua bacchetta magica e una grande tinozza d’acqua calda apparve davanti a Ugo. Con un altro tocco magico, sapone profumato e spugne soffici si materializzarono nella tinozza. “Metti i tuoi piedi qui dentro,” disse la Fata. “Vedrai che si sentiranno subito meglio.”
Ugo, un po’ timoroso, immerse i piedi nella tinozza, che cominciarono ad agitarsi come bimbi che giocano con le onde del mare. L’acqua calda e il sapone cominciarono a fare miracoli: lo sporco e il cattivo odore scomparvero, e i piedi di Ugo si sentirono subito rinfrescati e puliti. “Ah, che sollievo!” esclamarono.
“Non mi ero mai reso conto di quanto potesse essere piacevole lavarsi i piedi!” borbottò l’orco.
“Ecco noi siamo pronti!” dissero i piedi puliti e profumati. Erano così esuberanti che a stento Ugo riuscì a teneri fermi.
“Come ringraziarti?” chiese l’orco alla fatina.
“Ricordati solo di lavarti i piedi regolarmente, e loro continueranno a portarti ovunque tu voglia andare.”
” O certo, lo farò!”
Da quel giorno, Ugo lavò sempre i suoi piedi dopo ogni lunga camminata, e insieme a loro lindi e puliti, esplorò montagne e valli, oceani e deserti sconfinati.
E la Fata Saponetta?
Continuò a diffondere igiene e pulizia in tutto il regno, e per quanto ne sappiamo ancora sta lavorando.
E voi bambini quando lavate i vostri piedini chiamatela, state certi che lei volerà anche da voi!
