Nel pollaio della Fattoria Felice c’era agitazione.
Ad Agata una delle galline, erano scomparse le uova.
“Non è possibile, non è possibile!!” Scoccodellò Agata correndo per l’aia.
Generale il cane da guardia, dopo continue annusate indagatorie e attente valutazioni, arrivò alla conclusione che le uova erano state rubate dai fratelli procioni.
Rino, Remo e Roso erano tre procioni che vivevano nel bosco circostante la fattoria e passavano le loro giornate a racimolare cibo e rubacchiare tutto quello che capitava loro a tiro.
Agata era nota per le sue uova grandi e perfette, che facevano la gioia di tutti gli abitanti della fattoria,
e i tre procioni dispettosi, ingolositi, non avevano resistito.
“Sicuramente hanno agito di notte.” Disse il gallo Don Chicchiricchio.
“Sono stati abili, perché io non me ne sono accorto.” Confessò il cane con un po’ d’imbarazzo.
“Ma non tutto è perduto. Seguirò le loro tracce e li stanerò nel bosco.”
“Vengo anch’io!” disse Agata decisa.
“Le uova sono mie e me le riprenderò!”
Davanti a cotanta determinazione il cane non osò ribattere, e insieme alla gallina si mise in viaggio attraverso il bosco, seguendo le tracce dei procioni.
Cerca cerca annusa annusa, raggiunsero i fuggitivi in una grotta nascosta, dove stavano discutendo per le uova rubate. I due si nascosero dietro un cespuglio cercando di origliare.
I procioni stavano litigando animatamente per decidere come cucinare le uova. Era il momento di agire.
Agata e Generale partirono all’attacco.
Nell’impeto della loro discussione, i tre ladri cominciarono a darsele di santa ragione, e non si accorsero degli intrusi. Generale abbaiò prepotentemente ed Agata si gettò nella mischia beccando come se non ci fosse un domani.
I tre presi alla sprovvista, schizzarono spaventati chi da una parte chi dall’altra, cercando confusamente una via di fuga. Sbatterono in ogni angolo della grotta come palline impazzite di un flipper, mentre la gallina continuava inesorabilmente a beccare come un martello pneumatico.
Generale osservò la scena allibito, non trovando il coraggio di dire nulla.
Dentro quella grotta c’era il caos!
Infine dopo aver rimbalzato parecchio, i ladruncoli riuscirono ad uscire dalla grotta e fuggire a gambe levate. La gallina e il cane raccolsero le sue uova e tornarono alla fattoria.
“Visto quanto siamo stati bravi?” Chiese Agata soddisfatta.
“Certo …. come no!” Rispose Generale ancora scosso per quello che aveva visto.
– Quando lo racconterò non mi crederà nessuno. – Pensò, ancora allibito.
Tutto finì per il meglio.
E i procioni? Che fine avevano fatto?
In un anfratto del bosco dove i cespugli erano più fitti, i tre stavano cercando di riprendersi, pettinando il pelo e medicandosi le piccole esoriazioni.
“Ma che è successo alla fine?” Chiese Roso, il più tontolone dei tre.
” Ci hanno colto di sorpresa!” Esclamò Remo, il più grande dei fratelli. “Tutta colpa vostra! ” Tuonò verso gli altri due, e dopo essersele nuovamente suonate, meditarono di vendicarsi il prima possibile.
Ci sarebbero riusciti?
Chi lo sa…. lo capiremo nelle prossime avventure!

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