Il piccolo spaventapasseri

In un campo dorato, tra le onde di grano, viveva un piccolo spaventapasseri di nome Pagliarello.

Aveva un cappello a tesa larga, occhi di bottone e un sorriso cucito sul viso. Era lì per tenere lontani gli uccelli e proteggere il raccolto.

Ma una notte, tutto cambiò.

Era la notte di Halloween, quando le stelle brillavano come zucche intagliate, e il vento portava con sé segreti e misteri.

Pagliarello sentì un brivido lungo la schiena e si svegliò.

“Chi è là?” chiese, guardandosi intorno. Ma non c’era nessuno. Solo il vento che sibilava tra le canne di mais.

All’improvviso, una voce risuonò nell’aria. “Pagliarello vieni con me!”

Il piccolo spaventapasseri si staccò dal trespolo a cui si appoggiava, e seguì la voce. Attraversò il campo, saltando sopra le zucche e le foglie secche, e arrivò a un vecchio albero di noce, dove incontrò una strega con un cappello nero e una scopa.

“Buona sera, Pagliarello,” disse la vecchia. “Sono Agata, la strega del bosco. Ho bisogno del tuo aiuto.”

Lo spaventapasseri era spaventato, ma anche curioso. “Cosa posso fare per te?”

La strega gli spiegò che aveva perso la sua bacchetta magica e aveva bisogno di aiuto per trovarla. “Solo tu puoi farlo. Sei coraggioso e gentile.”

Così Pagliarello accettò la sfida. Attraversò il bosco, saltando sopra radici e rami, e arrivò ai margini di un piccolo paese. Si accorse allora di non essere solo, tante altre strane creature si stavano muovendo come lui.

Grandi zucche intagliate, vecchi spaventapasseri, pupazzi di pezza, figure mostruose, persino alcuni sacchi sdruciti pieni di paglia.

“Anche tu cerchi la bacchetta magica della strega?” chiese ad un tronco d’albero che saltellava in giro.

“No, io cerco il cappello di uno gnomo.” rispose il tronco.

Lo spaventapasseri pose la stessa domanda a tutte le strane creature che incontrò, ricevendo da ogniuna di loro, una risposta diversa.

Intanto gli abitanti terrorizzati da tutte quelle figure, scapparono urlando in ogni direzione.

Pagliarello e gli altri misero a soqquadro l’intero paese, cercando ognuno la cosa che dovevano trovare.

Poco prima dell’alba, il piccolo spaventapasseri tornò verso l’albero di noce. Aveva trovato la bacchetta magica e orgoglioso, non vedeva l’ora di restituirla alla strega.

Agata ne fu felice e grata. “Grazie, Pagliarello! Vuoi venire con me alla festa di Halloween? Ci saranno streghe, fantasmi e tutte le creature che hai incontrato prima.”

Il piccolo spaventapasseri accettò e si unì alla festa. Ballò con uno scheletro, scherzò con un fantasma e mangiò dolcetti con una zucca parlante. Era la notte più strana e meravigliosa della sua vita.

Da allora, ogni notte di Halloween, Pagliarello si svegliava per fare un favore alle streghe, e recarsi alla festa nel bosco, ballando sotto la luna e ridendo con gli spiriti.

La notte di Halloween divenne la sua preferita, piena di magia e avventure, perché era l’unica notte in cui poteva sentirsi vivo!

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