I due inseparabili compagni, J.J. e Birba erano in cammino alla ricerca di avventure.
L’intenzione era di esplorare le zone più remote di Mondo Fantastico e di ottenere tesori, onori e gloria!
Un giorno i due arrivarono in un povero villaggio sperduto, ai margini di una grande foresta.
La gente del luogo pur non avendo nulla da offrire, li accolse con gioia. Raccontò loro che il motivo della loro povertà era legato a un tesoro nascosto in una grotta nel fitto del bosco, ma nessuno sapeva esattamente dove si trovasse, o avesse mai osato andare a cercarlo. Girava voce che la foresta fosse abitata da mostri che divorassero chiunque osasse entrarvi, e chi era stato tanto temerario da varcarne i confini, non ne era mai più uscito.
Jinny Jack incuriosito decise di andare alla ricerca del tesoro, e con la benedizione degli abitanti (che pensavano non tornasse ), entrò nella foresta.
Con lui la fedele amica Birba.
“Tessssori, onori e gloria? ” Chiese speranzosa la piccola biscia.
“Speriamo di si!” Rispose Jinny con ottimismo.
Subito dovettero districarsi in un fitto sentiero di rovi e sterpaglie, e dopo tanta fatica e tanti graffi, si trovarono davanti un fiume in piena. Il suo scorrere in maniera tumultuosa sbarrava la strada, e un piccolo ponte traballante sembrava l’unico mezzo per attraversarlo.
Come fare?
S’incamminarono sul ponte con molta cautela. Le acque violente sballettavano l’esile ponticello come foglia al vento. Birba rischiò di scivolare nel fiume tantissime volte, e solo con l’aiuto di Jinny, riuscì a guadagnare l’altra riva.
Al di là però, la foresta cambiava.
Gli alberi erano molto grandi e contorti, e il loro colore variava tra il blu e il grigio scuro. Un intrigo di liane e rampicanti impediva la visuale a lungo raggio, e regnava un silenzio terribile. Non si udiva il verso di nessun uccello, né lo scalpitio di alcun animale selvatico. Neanche il volare di nessun insetto. Tutto sembrava fermo, addormentato.
Durante il cammino, i due dovettero sfuggire alle grinfie di un terribile lupo gigante. L’animale comparve improvvisamente e cercò in tutti i modi di mangiarli. Riuscirono ad eludere le sue grinfie solamente nascondendosi sotto un cumulo di foglie marce. Il putridume nauseabondo nascose il loro odore alla bestia famelica.
Incontrarono poi un gufo deforme, con quattro ali e quattro zampe. La bestia sorvegliava la foresta e soltanto cercando rifugio dentro un incavo di un tronco morto riuscirono a sfuggirle.
Il tronco però pieno di enormi insetti voraci, costrinse i due esploratori a una fuga disperata.
Infine un serpente gigante dette loro la caccia per parecchio tempo, e soltanto cospargendosi di fango puzzolente e restando immobili, scamparono anche l’ennesimo pericolo.
Sfuggire a quegli esseri mostruosi fu davvero estenuante e complicato, e quando finalmente arrivarono davanti all’ingresso di una grotta, era quasi notte, quindi ancora più buio.
E l’entrata non era certo invitante.
Un enorme ragnatela ne copriva l’ingresso, e poco lontano un grosso ragno minacciava di volerli mangiare.
Con pochi balzi decisi Jinny bloccò il ragno avviluppandolo nelle sue stesse ragnatele, e Birba lo fece cadere e sbattere contro alcune rocce, spedendolo nel mondo dei sogni.
Quando i due entrarono finalmente nella grotta si trovarono davanti a un’enorme cassa di legno piena di gioielli e monete d’oro.
Chi mai aveva potuto portare cotanta ricchezza in quel posto?
Il tesoro però doveva essere portato al villaggio, e attraversare la foresta al buio fu un percorso veramente faticoso.
Dopo errori di tragitto, testate nei tronchi degli alberi, inseguimenti di creature fameliche, cadute e scivoloni, finalmente i nostri eroi uscirono dalla foresta.
Il ritorno dei due avventurieri fu accolto dagli abitanti del villaggio come qualcosa d’imprevisto e miracoloso, e quando il tesoro venne diviso tra tutte le famiglie, i nostri due amici vennero osannati come divinità.
Tra la folla esultante si fece avanti un uomo molto molto vecchio che si reggeva a un bastone tremolante.
Nella sua gioventù aveva visto tante cose, e spiegò la presenza del tesoro dentro la foresta.
In un tempo tanto lontano, una banda di ladri molto avidi aveva nascosto la refurtiva dei loro saccheggi dentro la grotta. Al momento di spartirsi il bottino però, non raggiungendo un accordo, si uccisero a vicenda.
La sofferenza di tutti i derubati mischiata all’odio e alla rabbia degli stessi ladri, aveva creato una maledizione tanto potente da rendere malvagia l’intera foresta e tutti i suoi abitanti.
Restituendo il maltolto ai discendenti degli antichi derubati, la maledizione svanì e la foresta tornò agli antichi splendori.
“Il tesoro è servito a fare del bene ai poveri abitanti del villaggio. ” Osservò Birba, “Ma potremmo ricavarne almeno onori e gloria?” Chiese.
“Credo che dovremo accontentarci della felicità di queste persone. Ti può bastare?” Domando Jinny.
“Credo proprio di ssssi!”
Una grande festa segnò la fine della carestia. Jinny Jack e Birba furono invitati a stabilirsi nel villaggio, ma i nostri eroi, dopo tanti abbracci e ringraziamenti, ripresero il loro viaggio incamminandosi verso nuove avventure.

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