La pallina di Natale

In una città lontana lontana c’era una fabbrica che produceva addobbi natalizi. La merce più richiesta erano le palline per l’albero di Natale e nel periodo delle feste, la produzione procedeva alacremente. Colori sgargianti e decori fantasiosi impreziosivano le piccole palline che una ad una venivano stampate, rifinite e controllate.

Si perché la produzione doveva essere perfetta, e le palline con qualche difetto venivano scartate!

Un giorno tra la merce prodotta, uscì una piccola pallina rossa. Bella lucida e colorata, sorrideva felice lasciandosi scorrere sul nastro delle decorazioni. Al suo turno avrebbe ricevuto un bel fiocchino bianco.

Improvvisamente il nastro s’inceppò, e la piccola pallina ne subì l’urto sbattendo violentemente contro il bordo del canale di scorrimento.

Dopo un po’ di smarrimento, la piccola sembrò stare bene, e continuò a lasciarsi trasportare insieme a tante altre compagne. Improvvisamente però un braccio meccanico la deviò verso il canale di scarico.

“Oddio cos’è successo?” Pensò preoccupata la pallina, e mentre scorreva verso il contenitore dei rifiuti, si vide riflessa nella parete di alluminio adiacente. Un grosso ammacco le aveva rovinato la rotonda guanciotta di destra. La pallina sussultò spaventata e cercò in tutti i modi di risalire il nastro trasportatore.

Niente!

Finì inevitabilmente tra gli scarti, circondata da tante altre palline colorate e ammaccate. Curiose le piccole si strinsero intorno alla nuova arrivata, ma lei cercò di allontanarsi spiegando loro che fosse lì per sbaglio, e che presto qualcuno sarebbe venuto a ripescarla.

Le altre si guardarono stupite e dopo un attimo di complice silenzio, le fecero capire che l’unica destinazione rimasta per loro, sarebbe stata quella verso il macero.

La piccola pallina non ne volle sapere.

Quando il bidone venne rovesciato dentro un compattatore, la pallina saltellando riuscì ad uscirne fuori, lasciandosi cadere sopra alcuni vecchi materassi accatastati lungo il vicolo.

Poi rotolò via in fretta, ancora un po’ confusa ma contenta. Finalmente era libera!

Era la vigilia di Natale e i marciapiedi erano ricolmi di gente frettolosa piena di pacchi regalo e buste con la spesa. Più volte la piccolina rischiò di essere schiacciata da quella moltitudine di piedi che marciavano in fretta in tutte le direzioni.

La curiosità e il fascino per tutto quello che riusciva a vedere però era immenso.

Le strade pullulavano di figure natalizie. Babbi Natale con renne e campanelle spuntavano ovunque. Elfi di ogni dimensione spargevano regali e saluti a tutti. Sopra le strade pendevano luci di ogni genere, fisse, a intermittenza, grandi o piccole creando un carosello invitante e ipnotizzante allo stesso tempo. Le vetrine esplodevano di addobbi di ogni tipo. Pacchi regalo ricoperti con carte scintillanti e fiocchi di ogni foggia, sembravano voler uscire dalle vetrine, e in mezzo a loro, tantissimi alberi di Natale riccamente decorati con palline scintillanti di tutte le misure.

Palline!

Come lei.

Ne fu entusiasta!

Poi si rese conto che quelle che facevano bella mostra di sé erano perfette. Si rispecchiò in un piccolo pezzo di vetro e capì che per lei non ci sarebbe mai stato posto tra quelle meraviglie.

Una lacrimuccia scese e rotolò velocemente verso un vicolo buio.

Voleva nascondersi per sempre!

Si sentiva inutile.

D’un tratto udì un lamento provenire dal vicolo accanto. Una piccola vocina sembrava stesse piangendo.

Incuriosita la pallina rotolò pian piano verso quel lamento. Si affacciò di soppiatto nel vicolo e vide un uomo abbracciare una bambina. La piccola stava piangendo.

Si avvicinò lentamente osservando l’enorme differenza tra quel vicolo sporco e buio e le strade in cui aveva notato l’abbondanza di lustrini e luccichii. E quelle due persone molto diverse da tutte quelle eleganti e indaffarate da cui aveva rischiato di essere schiacciata.

Vide solo bidoni della spazzatura, stracci e vecchi materassi. Un focherello rischiarava malamente la zona, e un piccolo alberino disadorno e mezzo spelacchiato, ricordava che tra poche ore sarebbe stato Natale.

Quell’alberino era un forte richiamo e rotolando casualmente cercò di avvicinarsi ai due come se fosse stata spinta dal vento.

La piccola notandola smise subito di piangere, e afferrò felice la pallina stringendola come un prezioso tesoro.

Il pover uomo poi la fissò sulla cima dell’alberino, e la bimba cominciò a saltare felice.

La piccola palla si sentì orgogliosa, e capì che per quell’umile famiglia era l’unica ricchezza.

La notte di Natale qualche fiocco di neve cominciò ad imbiancare tutto. L’uomo e la bimba si abbracciarono stretti sotto una lacera coperta cercando di resistere al freddo.

Alla pallina si strinse il cuore e pregò per tutta la notte che qualcuno dal cielo arrivasse a salvare quella povera famiglia.

Il mattino di Natale la pallina si svegliò tintinnata da una codina felice. Un cucciolo di cane stava giocando con la bimba. ” Che genere di aiuto ha mandato il cielo?” Si chiese sorpresa.

Improvvisamente nel vicolo comparve un uomo ben vestito alla ricerca del proprio cane. Era un ricco benefattore che scoprendo la famigliola indigente offrì un lavoro al papà e una casa per lui e la bimba.

La piccola palla li vide allontanarsi, felice per loro ma con un velo di tristezza. Sarebbe nuovamente rimasta sola. Improvvisamente la bimba tornò sui suoi passi e prese l’alberino con la pallina.

” L’arrivo della pallina ci ha portato fortuna.” Spiegò al padre, e da quel giorno la piccola pallina ammaccata risplendette sull’alberino spelacchiato in una deliziosa cameretta di una bellissima casa.

Per tanto, tantissimo tempo!

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